mercoledì 25 gennaio 2012

LIBERALIZZARE PER DAVVERO

Il settore dell'intermediazione assicurativa ha conosciuto, in questi ultimi anni, cambiamenti epocali e inimmaginabili. Legge Bersani, regolamento ISVAP, CARD sui sinistri, sono frutto di una maggiore attenzione del legislatore agli interessi del cliente/consumatore.
A distanza di tempo è opportuno fare le dovute considerazioni sulle ricadute dirette e indirette di questi cambiamenti, attraverso le quali formulare i correttivi appropriati.

L’elemento nuovo è la volatilità della clientela, favorita dall’abolizione delle barriere in uscita e dalla trasformazione delle abitudini al consumo. Oggi il cliente/consumatore è in grado di scegliere l'offerta adatta a lui molto più facilmente di quanto faceva una volta.
La liberalizzazione del mercato andava completata rendendo più elastica l'offerta consentendo lo sviluppo di una sana concorrenza.
Occorreva superare le forti resistenze delle compagnie di assicurazione che hanno monopolizzato il mercato fino ad adesso.
Di fatto il decreto sulle liberalizzazioni accentua le criticità dell’offerta invece di risolverle e salvaguarda le oligarchie esistenti.
Si sostiene perfino il principio secondo il quale più il prezzo è basso migliore è la polizza che si sceglie. Non è così!
Non esiste una polizza uguale all'altra.
La differenzia è nelle garanzie erogate dal contratto, non nel prezzo.
Solo un intermediario professionista è in grado di aiutare il cliente/consumatore a districarsi nella giungla normativa dei prodotti offerti, difendendolo dalle scoperture presenti nei contratti assicurativi.

Con il decreto sulle liberalizzazioni si penalizza la rete degli intermediari per favorire lo sviluppo delle reti dirette, da sempre desiderio delle Compagnie.
Le nuove nomine ai vertici dell'ANIA incarnano perfettamente questi interessi.
Visionando il link allegato, possiamo farci un idea di chi dovremmo incontrare, come categoria, ai tavoli di lavoro sul rinnovo dell'ANA o la regolamentazione dell'istituto della rivalsa, solo per citare "alcuni" temi.
Il decreto sulle liberalizzazioni alza le barriere in ingresso del canale agenziale (ARTICOLO 34 Obbligo di confronto delle tariffe r.c. auto-ARTICOLO 33 Ispezione del veicolo, scatola nera, attestato dì rischio, liquidazione dei danni) rendendo macchinoso, artefatto e difficile la fruibilità, da parte del cliente/consumatore, a tutto vantaggio dei canali diretti (internet, telefoniche, banche, concessionarie, ecc) che appaiono, in questo modo, come semplici, chiari, facilmente accessibili, convenienti, SOSTITUTIVI.
Rientrano in questa strategia la contrapposizione selvaggia dell'ANIA alla categoria con le interruzioni di tutte le relazioni e il rifiuto di rinnovare l'ANA.
Contestualmente si trasferisce la contrattazione di primo livello negli accordi integrativi aziendali, che legittimano anche l'istituto della rivalsa precludendone, in questo modo, ogni futura possibilità di regolamentazione.
Così come i codici etici fatti sottoscrivere agli Agenti, veri e propri accordi tra le parti che esternalizzano le responsabilità della mandante regolate dalle ultime direttivi ISVAP.
Il coniglio dal cilindro spunta fuori da questo decreto liberalizzazioni con l'ARTICOLO 32 (Contrasto della contraffazione dei contrassegni relativi ai contratti di assicurazione per la responsabilità civile verso i terzi per i danni derivanti dalla circolazione dei veicoli a motore su strada). Con un solo articolo si porta il cliente in Compagnia!

Occorre prestare molta attenzione alle valutazioni appena riportate in quanto, l'attitudine delle compagnie a massimizzare i propri profitti le porta a perseguire strategie recepite dal mondo bancario presente nei loro pacchetti azionari, che mirano a trasformare la rete distributiva da esterna ad interna.

E' da anni che, come categoria, chiediamo di riqualificare l'offerta con innovazione di prodotto (normative chiare e semplificate) e di servizio (qualità).
E' da anni che segnaliamo l'elusione dell'obbligo a contrarre delle compagnie, denunciando gli abusi programmati e sistematici delle compagnie sui clienti e sugli agenti.
E' scandaloso che nessun organo sia mai intervenuto a sanzionare la DISSUASIONE TELEFONICA delle compagnie dirette, vero e proprio modo per selezionare i clienti con un software dedicato!
E' kafkiano l'art. ARTICOLO 29 (Assicurazioni connesse all'erogazione di mutui immobiliari) che cancella la nuovissima direttiva ISVAP che sanciva il conflitto d'interesse delle Banche nel momento in cui intermediano contratti di assicurazione per i propri clienti.
Questi sono gli elementi distorcenti del mercato che potevano e dovevano essere oggetto del decreto.
La liberalizzazione del mercato assicurativo si realizza con una visione sistemica assicurato-agente-assicurazione, facendo prevalere gli interessi comuni e non quelli di una parte.
I tempi dettano i cambiamenti anche nelle azioni da intraprendere. Gli scioperi e le contrapposizioni appaiono strumenti inefficaci, inefficienti, anacronistici. Solo i movimenti di opinione sono riusciti a richiamare l'interesse delle grandi lobby. Famosi i frettolosi dietro front di colossi del mercato ( Coca Cola, pepsi, nike, ecc) che hanno rinunciato alle loro politiche invasive, tipiche di posizioni dominanti, pur di rasserenare i potenziali clienti/consumatori. A riprova che più si mette a proprio agio il cliente/consumatore maggiore è la sua propensione all'acquisto. Esiste una stretta correlazione tra ambiente favorevole e affari. Le compagnie lo sanno benissimo.
Informare correttamente e adeguatamente l'opinione pubblica di come, nel settore assicurativo,
si abusa della posizione dominate per massimizzare i propri profitti, anche a costo di passare sopra tutti, clienti e intermediari compresi.
Fare affari a danno delle categorie più deboli, delle persone, è immorale.
Come categoria possiamo e dobbiamo creare le condizioni per mettere in moto un movimento di opinione permanente che riesca a catalizzare, sugli interessi comuni dei clienti, intermediari, dipendenti di compagnia, l'attenzione di tutti.