venerdì 21 giugno 2013

L'ISTRUTTORIA DELL'ANTITRUST TRA INTERESSI E POSIZIONI



L'istruttoria dell'AGCOM è un fulmine a ciel sereno nel sistema assicurativo italiano: assicurati, agenti, assicuratori.
Intempestiva, perché emessa alla vigilia della ripresa delle relazioni industriali tra agenti e compagnie interrotto da oltre 7 anni.
Inefficiente, perché con la presunzione di voler salvaguardare gli interessi dei consumatori avvantaggia le lobby bancarie-assicurative, le quali devono portare in utile  molti euro da troppo tempo investiti nella distribuzione diretta.
Irreale perché risponde dopo 6 anni ad un esposto presentato il giorno dopo la legge Bersani da un veterosindacato che con appena 1/3 degli Agenti iscritti rappresenta solo una parte degli interessi della categoria, e in uno scenario normativo che nel frattempo si è modificato,complicato, sovrapposto a quello esistente.
Contraddittoria perché solleva dubbi su una contrattazione di 2° livello favorita, pilotata per non dire voluta dal mancato rinnovo dell'ANA 2003.
Con accordi integrativi nati, per quanto era possibile, a difesa e in contrapposizione di strategie vecchie, anacronistiche.
"Molte delle consuetudini del management moderno derivano dall'età industriale, concettualmente portata a considerare le persone una spesa e le macchine un bene per il sistema produttivo, imperniata nella filosofia motivazionale del bastone e della carota, della pianificazione centralizzata del budget, in cui i trend sono estrapolati dal futuro e le gerarchie e le burocrazie vengono create per spronare a fare numeri. Un processo reattivo, obsoleto che produce la cultura della ruffianeria..." (fonte Stephen R. Covey - L'ottava regola)
In conclusione e a mio parere, l'intervento dell'Antitrust è solo l'ultima conseguenza della fratricida quanto inutile convinzione che il plurimandato debba essere un obbligo, e cancella la libertà e il diritto degli interessati a scegliere secondo le proprie attitudini, opportunità o formazione professionale.
Cade l'autodeterminazione e il diritto di ogni individuo ad esercitare la propria libertà d'impresa.
Mette a disagio l'intero settore dell'intermediazione agenziale a totale vantaggio dei canali distributivi diretti, con ripercussioni sulla filiera occupazionale dei circa 300.000 addetti nel settore dell'intermediazione assicurativa, e conseguentemente anche sul comparto dei dipendenti delle compagnie, cancellando, in questo modo, qualsiasi tutela nei confronti dei beneficiari veri dei servizi assicurativi. Il cliente-consumatore.
Quì si gioca con il capitale umano, sociale, con la vita delle persone.
La gestione diretta del cliente, così come avviene con i canali bancari-finanziari, è il vero obiettivo delle lobby bancarie-assicurative.
L'intermediario rappresenta l'ultima frontiera che li separa dal cliente.
L'Agente di assicurazione è e rimane l'unico in grado di tutelare il consumatore dal rischio dell'intermediazione di massa poco professionale, anonima, fatta di numeri verdi, codici, IBAN, dissuadenza.
L'istruttoria dell'Antitrust, invece di rallentare le aperture di dialogo tra Associazioni di categoria e ANIA, potrebbe essere il propellente per accelerare il rinnovo dell'accordo ANA scaduto da troppo tempo.
Un nuovo Accordo Nazionale Agenti, che recepisca le recenti normative, risolverebbe definitivamente le mille tensioni e contraddizioni irrisolte dall'entrata in vigore delle stesse  e toglierebbe ogni motivazione all'Antitrust di proseguire l'istruttoria.
Chissà che poi non ci si possa concentrare sulla vera liberalizzazione del mercato, con prodotti innovativi, semplici e chiari da consentire finalmente al consumatore la libertà di scegliere sulla base delle garanzie prestate e dei servizi erogati, con una lotta senza condizioni alle frodi, al contrasto agli oligopoli fornitori di servizi (fornitori ricambi auto) e alle concentrazioni societarie, vigilando sul rispetto all'obbligo a contrarre disatteso dalla stragrande maggioranza delle compagnie dirette.
Le soluzioni diventano sostenibili e durature nel tempo se salvaguardano gli interessi in gioco (utenti, operatori, società) e rinunciano alle posizioni da mantenere.
L'eterno confronto tra INTERESSI e POSIZIONI.